Le ambizioni tecniche e commerciali sono tante, ma fra il dire e il fare è noto che ci siano di mezzo un mare di problematiche tutte da superare. A maggior ragione quando si parla di prodotti che puntano a inserirsi fra quelli di alta gamma ma sono lanciati da startup che fino a ieri non esistevano.
Rientra in tale contesto “Aehra”, startup milanese che nel novembre scorso ha presentato la sua prima creazione, una berlina lunga più di cinque metri e mossa per via esclusivamente elettrica. Denominata al momento con lo stesso nome dell’azienda. la vettura è realizzata quasi esclusivamente con materiali compositi, selezionati non solo per le loro capacità meccaniche, ma anche per la loro leggerezza e il basso impatto dell’impronta carbonica indotta dall’impiego di materiali riciclabili fino a cinque cicli e alla possibilità di utilizzare compositi da riciclo.
“Aehra” e il suv full electric
La monoscocca di base è interamente costruita con fibra di carbonio e si propone con un passo di tre metri, dimensione scelta per conferire all’abitacolo la maggior ampiezza possibile e una volumetria degna di una berlina di lusso. Gli sbalzi anteriori e posteriori sono invece stati contenuti per limitare gli ingombri esterni che comunque non sono irrilevanti affiancando alla già citata lunghezza complessiva di cinque metri una larghezza di due.
Ridotta invece l’altezza, 164 centimetri, per conferire al veicolo la massima aerodinamicità, obiettivo peraltro alla base dell’intero progetto e perseguito anche mediante il ricorso a superfici mobili pilotate elettronicamente. Di fatto un’aerodinamica attiva che assieme a un powertrain ad alta efficienza e a batterie di ultima generazione, tutti componenti per i quali però la casa non ha fornito indicazioni, dovrebbe concorrere a realizzare autonomie dell’ordine degli 800 chilometri unitamente a una velocità massima di 265 chilometri/ora.
Le ambizioni di “Aehra”
Quanto sopra a fronte di un peso dichiarato inferiore alle due tonnellate raggiunto ottimizzando le masse di tutti i componenti, ma senza rinunciare a inserire elementi di esclusività quali, per esempio, il sistema di sterzatura di tipo integrale, le portiere a elitra e i retrovisori elettrici, nel senso che anziché proporre i classici specchietti sono realizzati mediante fotocamere.
La casa punta a realizzare “un concentrato di leggerezza e aerodinamica, innovazione e design, tecnologia e sostenibilità, bellezza e funzionalità” arrivando ad affermare che la vettura rappresenterà “l’anno zero dell’elettrico e dell’automotive, un nuovo paradigma di innovazione, design, sostenibilità e tecnologie un riferimento non solo per il settore dell’auto elettrica, ma per tutto il mondo dell’automotive di alta gamma avendo quale obiettivo quello di superare gli attuali limiti dell’auto elettrica e reinventare il mercato dell’auto elettrica di alta gamma, colmando nello scenario europeo l’assenza di un attore in grado di rappresentare il vecchio continente in tale ambito. Al tempo e al mercato il compito di decretare se tali e un pelino deliranti ambizioni avranno avuto o meno riscontro.