Anche il segmento nautico dei trasporti torna a guardare ad un ritorno alle vele come soluzione per ridurre i consumi di carburante e migliorare quindi la sostenibilità delle grandi navi. A tale proposito sta per entrare in fase di testing la prima vela per navi da trasporto prodotta da Michelin nell’ambito del progetto “Wisamo”, wing sail mobility”, sviluppato in partnership con l’armatore Compagnie Maritime Nantaise.
Si tratta di vele da cento metri quadrati di superficie che saranno installate sul portacontainer “Pélican”, in rotta tra i porti di Poole, in Gran Bretagna e Bilbao, in Spagna. Sono realizzate in un materiale plastico ad alta resistenza che sopporta gli ingenti carichi sviluppati dalla maggiore stazza delle imbarcazioni commerciali rispetto a quelli di una barca a vela e prevedono una struttura gonfiabile e telescopica che permette la scomparsa del manufatto quando le condizioni di navigazione non sono idonee al suo utilizzo. Le prestazioni del sistema velico, pensato per essere installata in retrofit su navi cargo, portacontainer e petroliere, dovrebbero permettere in condizioni di mare aperto un risparmio di carburante ed emissioni quantificabile in circa il 20 per cento.
Simili sistemi sono in fase di studio anche presso altre Società tra le quali si inserisce la tedesca Wallenius Marine che ha recentemente alzato i veli sul progetto di una nave eolica, “Oceanbird”, da 200 metri di lunghezza e 40 di larghezza grado di trasportare sette mila vetture attraversando l’Atlantico in dodici giorni. Il sistema delle vele avrà un’altezza complessiva di cento metri con la possibilità di abbassarle tramite una struttura telescopica. Sovvenzionato infine dall’Unione Europea il progetto dell’azienda francese Ayro per la messa a punto di una vela alare in grado di recuperare energia eolica contribuendo all’efficienza finale dei vascelli.
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Titolo: Ritorno alle vele
Autore: Redazione