Il clima di rinnovamento che sta attraversando il comparto motoristico industriale si sta concretizzando nel la presentazione di molteplici soluzioni orientate a soddisfare i sempre più stringenti vincoli di sostenibilità ambientale che dominano il comparto ma salvaguardando le esigenze operative legate alle singole applicazioni.
Da qui l’attenzione dei motoristi per conciliare performance e autonomie delle macchine con il loro impatto economico senza trascurare la possibilità di implementare le nuove proposte su macchine e attrezzature oggi asservite dai motori diesel tradizionali. In tale contesto anche la strategia di sviluppo abbracciata da Perkins si è basata su un approccio estremamente inclusivo, volto a mettere a punto soluzioni implementabili sia dalle grandi aziende oem sia le aziende più piccole e meno strutturate.
Per tale cogliere obiettivo Perkins ha stretto collaborazioni strategiche sia con l’azienda di ingegnerizzazione inglese Equipmake sia con la School of Mechanical, Electrical and Manufacturing Engineering dell’Università di Loughborough, sempre in Inghilterra, volte alla messa a punto di una nuova generazione di sistemi propulsivi multi-combustibile di tipo “plug-and-play“, cioè in grado di sostituire direttamente le controparti diesel in termini di densità di potenza e reattività, aprendo la strada a una vasta gamma di Oems industriali off-highway, indipendentemente dalle loro dimensioni o dal settore in cui operano. Questo affiancando soluzioni di elettrificazione secondo architetture ibride tipo “P1” e “P2” con motori a combustione interna in grado di funzionare con un’ampia varietà di fonti energetiche sostenibili, accelerando così la transizione verso carburanti a bassa intensità di carbonio o addirittura zero emissioni.
Tra questi idrogeno, metanolo, bio-etanolo e carburanti sintetici. Primo risultato della partnership tra Perkins, Equipmake e l’Università di Loughborough, sostenuto anche da un finanziamento del governo britannico di oltre 11 milioni di sterline attraverso l’Advanced Propulsion Centre, è stato il progetto “Coeus”, volto a mettere a punto un’unità ibrida basata su un sette litri di cubatura serie “1200” modificato in modo da metterlo in grado di operare utilizzando l’idrogeno come combustibile.
Il sistema propulsivo punta a coprire un range di potenze compreso fra i 45 a 250 chilowatt, da 61 e 340 cavalli, e sarà strutturato a mo’ di packaging integrando tutti i sistemi ausiliari così da abbattere i costi di ingegnerizzazione e assemblaggio. Nel package rientrano in particolare le centraline di controllo, gli scambiatori di calore, gli impianti di raffreddamento, così come i dispositivi di filtrazione, controllo e hardware per il post-trattamento.
Tecnologie alternative, la strategia di Perkins
Il progetto, che avrà una durata di tre anni e mezzo, sarà guidato dalla sede globale di ingegneria di Perkins a Peterborough, con Equipmake che fornirà le tecnologie legate all’elettrificazione e l’Università di Loughborough che darà il suo contributo attraverso avanzate analisi del motore e il controllo delle emissioni.
A fianco del progetto “Coeus” Perkins sta poi portando avanti lo sviluppo di altre soluzioni volte a favorire la transizione energetica nelle più svariate applicazioni e in tale ottica si colloca il lancio di pacchi batteria modulari specifici per i segmenti off-highway. Si tratta di accumulatori agli ioni di litio operanti a 48, 300 e 600 volt, caratterizzate da un’architettura modulare in grado di adattarsi alle più specifiche applicazioni proposte dai segmenti della meccanizzazione agricola, industriale, construction e material handling. A tale proposito Perkins ha sviluppato soluzioni di packaging in grado di integrarsi facilmente sulle macchine semoventi rispondendo alle necessità di robustezza e affidabilità specifiche del settore. Ma anche a obiettivi di riciclaggio una volta esaurita la durata di vita della batteria chiudendo in tale ottica il ciclo di sostenibilità sull’intero arco di vita del componente.
I nuovi accumulatori rappresentano uno step importante per poter supportare i powertrain ibridi diesel-elettrici che la Casa inglese sta sviluppando a fianco dei motori diesel tradizionali conformi agli standard stage V ma in grado di funzionare anche con i già citati combustibili a minore intensità di carbonio. A fianco dell’offerta di prodotto infine Perkins sta introducendo nuove soluzioni di connettività per il monitoraggio e la condivisione dei dati motore al fine di incrementare le potenzialità dei servizi di assistenza e post-vendita. Obiettivo che punta a migliorare le sostenibilità operativa delle unità della Casa inglese assicurando la massima efficienza di funzionamento e massimizzando i cicli di vita di unità propulsive e macchine.