Le enduro stradali si sono confermate nel 2023 quali modelli più venduti sul mercato. Al punto che prendendo la lista delle dieci moto più vendute, otto sono enduro. Anzi otto e mezzo per la precisione, visto che al terzo posto, dietro a Benelli “Trk 502” e Honda “Africa Twin” si trova una Yamaha “Tracer 9” che crossa tra l’enduro stradale e la moto da turismo. Una situazione che rende inevitabile alle principali case costruttrici il presidio del comparto con almeno un modello e che ha spinto anche un marchio per tradizione più vicino alle piste e all’asfalto, Mv Agusta, a mettere a punto una propria proposta di prodotto. SI chiama “Lxp Enduro Veloce” ed è una moto che completa un iter di sviluppo cominciato nei mesi scorsi con l’avvento dell’enduro “Lxp Orioli”, commercializzata in edizione limitata e forte di un’unità propulsiva sviluppata ad hoc. Come lascia intendere il nome la nuova nata molto condivide per la sua progenitrice a partire dalle linee estetiche che riprendono integralmente quanto già visto sulla versione “Orioli” forte all’avantreno di carenature e cupolino importanti in grado di enfatizzare la protezione del pilota minimizzando la resistenza dell’aria e concentrando i flussi verso il radiatore così da migliorarne il raffreddamento. Ed é proprio il motore che si propone quale novità più interessante. La Casa di Schiranna per i modelli “Lxp” ha infatti messo a punto un’unità completamente nuova in termini di blocco anche se mantenendo la tradizionale architettura a tre cilindri in linea presente su altri modelli Mv Agusta.
Mv Agusta “Lxp Enduro Veloce” : caratteristiche
La cubatura di 798 centimetri cubi ha però lasciato il posto a una da 931 centimetri cubi realizzata con canne da 81 millimetri di alesaggio per poco più di 60 millimetri di corsa all’interno delle quali lavorano pistoni alleggeriti e quattro valvole per cilindro comandate da un doppio albero a camme in testa con interfaccia modulata da punterie a bicchierino con rivestimento al carbonio “dlc” in grado di migliorare la resistenza meccanica delle superfici abbattendo gli attriti. Tali connotazioni, unitamente a un sistema di aspirazione con corpo farfallato da 47 millimetri di diametro comandato per via ride by wire e a un rapporto di compressione che vale 13 punti e mezzo a uno permette all’unità di erogare una potenza massima di 124 cavalli, 133 cavalli litro di potenza specifica, a 13 mila giri al minuto e 102 newtonmetro di coppia sviluppata a sette mila giri. Coppia la cui curva però vede l’85 per cento della prestazione massima essere raggiunta già già a tre mila giri al minuto risultando sinonimo di grande elasticità. A tale obiettivo concorre peraltro anche il sistema di accensione-iniezione integrato “Mvics 2.1” che vede i tre iniettori affiancati da candele con bobine dotate di sistema “ion-sensing”, una tecnologia che permette di usare la candela quale sensore del flusso di corrente in essere tra gli elettrodi in fase di post combustione.
Tale controllo retroattivo fa sì che si possa migliorare quasi in tempo reale l’efficienza dei processi combustivi evitando anche l’insorgere di detonazioni e misfire. Tra le altre caratteristiche che contraddistinguono da segnalare poi l’albero motore controrotante, soluzione condivisa con le unità “V4” di Ducati che permette al modello di guadagnare in termini di agilità contenendo gli effetti giroscopici delle ruote. Il gruppo si interfaccia con un cambio a sei rapporti pilotabile mediante una frizione multidisco in bagno d’olio a comando idraulico dotata di sistema anti-saltellamento. Il tutto è concentrato all’interno di una massa estremamente contenuta, soli 57 chili di peso per un rapporto potenza peso di oltre due cavalli per chilo, così come in termini di ingombri, contenuti sia sull’asse trasversale sia lungo l’asse longitudinale. Il motore si inserisce poi all’interno di un telaio a doppia culla chiusa con forcellone anteriore in lega di alluminio, struttura che galleggia su sospensioni Sasch sia all’anteriore sia al posteriore. Le prime sono costituite da forcelle a stelli rovesciati da 48 millimetri di diametro regolabili capaci di 210 millimetri di escursione della ruota, mentre al posteriore è previsto un monoammortizzatore che pilota una sospensione progressiva atta a consente alla ruota 210 millimetri di escursione. L’impianto frenante è fornito da Brembo con dischi anteriori flottanti da 320 millimetri di diametro e pinza a doppio pistoncino posteriore da 265 millimetri.
Elettronica dedicata
La centralina motore mette a disposizione quattro diverse mappe di taratura affiancando un controllo della trazione a otto livelli, cinque stradali, due per il fuoristrada e uno per il bagnato, avanzato tramite sensore di assetto. Da segnalare inoltre la possibilità di adattare la risposta dell’elettronica sulla base dei pneaumatici utilizzati a seconda che siano da strada o tassellati per il fuoristrada e la possibilità di scegliere due differenti modulazioni del freno motore. Regolabile su due livelli anche la risposta dell’abs, con uno specifico per la progressione in fuoristrada o su pista. Presente anche un launch control che permette accelerazioni a cento chilometri ora in tre secondi e 72 centesimi.
Titolo: On o off road, ecco Mv Agusta “Lxp Enduro Veloce”
Autore: Redazione