Estremamente concreta la risposta di Liebherr alle trasformazioni del segmento industriale imposte dalle spinte ecologiste volte alla riduzione delle emissioni dei sistemi propulsivi in un’ottica di maggiore sostenibilità. Impegnati nello sviluppo di un ampio range di soluzioni in funzione delle specifiche applicazioni, la Casa svizzero-tedesca ha riconfermato in occasione di Agritechnica le proprie strategie di sviluppo dei motori a combustione interna finalizzate a utilizzi basati su alimentazioni con carburanti alternativi così da avvicinare i prefissati obiettivi di zero emissioni senza precluderne l’esclusione dal mercato.
L’innovazione dei motori Liebherr
Ciò partendo dall’ipotesi che almeno fino al 2050 tali motori giocheranno ancora un ruolo predominante in tutti i settori industriali e in particolare nelle applicazioni off-road di tipo heavy-duty.
Tra i combustibili alternativi al gasolio di origine fossile studiati dai tecnici Liebherr ovviamente non poteva mancare l’idrogeno, una delle possibilità più promettenti e non a caso studiata già da oltre tre anni. Da qui la presenza ad Agritechnica di “H964”, un nove litri con architettura sei cilindri derivato dalle unità “D964” che nella versione “Hp” coprono unrange di potenze compreso tra i 190 chilowatt e i 300 chilowatt, da 260 a 408 cavalli.
Basate su geometrie dei cilindri da 135 millimetri di alesaggio per 157 di corsa, “H964” riprende lo stesso blocco motore dei motori alimentati con gasolio integrando un sistema di alimentazione di tipo diretto abbinato a sistema di aspirazione forzata con turbocompressore dedicato e un sistema di accensione per virare il motore da ciclo diesel a ciclo otto.
L’unità è al momento ancora in fase di sviluppo con l’obiettivo di arrivare a offrire livelli di coppia e potenza comparabili con quelle dei motori diesel di origine. Ben più concreta e immediata è invece costituita dai carburanti hvo, acronimo di olii vegetali idrotrattati, con la possibilità di utilizzarli sui motori di ultima generazione o sui motori delle generazioni precedenti miscelati al classico gasolio. In riferimento al primo caso, Liebherr ha esposto la versione strutturale delle unità serie “D976”, omologate appunto per l’utilizzo di carburanti hvo, motori che si inseriscono nell’offerta Liebherr tra le unità delle serie “D966” e “D9512” su un range di potenza che spazia tra i 450 chilowatt, 612 cavalli, e i 620 chilowatt, 845 cavalli, erogati a regimi nominali compresi tra i mille 700 e i mille 900 giri al minuto.
Tutti i propulsori sono strutturati sulla base di architettura sei cilindri in linea, avanzano una cilindrata di 18 litri realizzata con canne cilindri da 148 millimetri di alesaggio per 174 di corsa e danno luogo a coppie massime che toccano i quattro mila newtonmetro a un regime di mille 300 giri al minuto. Fra le loro peculiarità la gestione effettuata mediante una centralina elettronica originale Liebherr, esattamente come risulta di progettazione originale la pompa di alimentazione del sistema di iniezione common rail ad alta pressione.
L’omologazione stage V è raggiunta grazie a un sistema di post trattamento dei gas di scarico basato su un impianto scr che opera in abbinamento a moduli doc e dpf nelle versioni sotto i 560 chilowatt risultando invece unico modulo al di sopra di tale potenza.
Titolo: Motori Liebherr, carburanti à la carte
Autore: Redazione