La trasmissione a catena delle biciclette come i tergicristallo delle autovetture. Passano i decenni, si evolvono le tecnologie, maturano sempre nuovi materiali e progrediscono le formule progettuali, ma tali sistemi son sempre sulla breccia, quasi che nessuno riesca a trovare modalità alternative e più efficaci per trasmettere lo sforzo muscolare di un ciclista alla ruota o per detergere dalla pioggia un parabrezza. A sostituire catena e deragliatori ci hanno provato a più riprese decine di progettisti e in effetti non mancano alternative in tal senso proposte dal mercato. Cinghie dentate e trasmissioni ad albero in primis. Si tratta però di soluzioni di nicchia, a tratti anche un po’ snob, che non intaccano assolutamente il predominio dei gruppi tradizionali sottolineandone al contrario i vantaggi, soprattutto a livello di rapporto fra prezzi ed efficienza. Lascia perplessi in effetti anche l’ultima proposta avanzata in tal senso dal gruppo tedesco Schaeffler in collaborazione con l’azienda tedesca Heinzmann Kg, specialista nella messa a punto di azionamenti elettrici per veicoli a due ruote.
Il nuovo sistema “Free Drive”
La partnership ha dato origine a un innovativo sistema di azionamento senza catena chiamato “Free Drive” inizialmente orientato a equipaggiare bici da carico elettriche, mercato che 2021 ha maturato una cifra di affari superiore ai 630 milioni di dollari e che cresce da un anno per l’altro con percentuali a doppia cifra. Connotato quale trasmissione ibrida seriale. £Free Drive” è realizzato sulla base di tre elementi, un generatore azionato dai pedali del veicolo, un motore di azionamento da 250 watt installato nel mozzo ruota e da una batteria di accumulo. Il componente principale, il generatore, è progettato in modo tale che la spinta sui pedali richieda molta meno forza muscolare rispetto alle tradizionali trasmissioni e invia l’energia elettrica prodotta pedalando a una batteria che funge da accumulo e da tampone.
Le biciclette del futuro
La stessa batteria rilascia poi l’energia accumulata azionando il motore elettrico sulla base di una gestione pilotata per via elettronica che mantiene costante lo sforzo del ciclista indipendentemente dalle variazioni altimetriche della strada e dal carico. Due i principali vantaggi della nuova trasmissione, adattabile anche alle due ruote turistiche. Il primo è insito nell’assenza di catene, ruote dentate, cavi bowden o altri componenti meccanici soggetti a usura e manutenzione, il secondo alla grande libertà progettuale che lascia ai tecnici di settore in termini di design della telaistica. Basti pensare tale proposito che il sistema permette anche di realizzare bici a trazione anteriore o integrale e nel secondo caso modulando pure la coppia motrice in entrata su ogni ruota. Le perplessità relative alla sua diffusione non sono dunque di natura tecnica, ma relative ai pesi e ai costi della soluzione. Il solo motore elettrico posteriore pesa in effetti poco meno di tre chili, massa cui si devono aggiungere quelle del generatore e della batteria. A livello di costi di parla di circa cinque mila euro a sistema. Di fatto quindi un prodotto che può avere una sua giustificazione solo sulle e-bike e sui veicoli cargo non essendo compatibile con le esigenze di leggerezza e costo contenuto delle bici tradizionali.
Titolo: Le biciclette del futuro con il sistema “Free Drive”
Autore: Redazione