Ha debuttato in occasione del 60.esimo anniversario del suo marchio Automobili Lamborghini, la prima supersportiva ibrida della Casa bolognese. Si chiama “Revuelto” e oltre a costituire uno dei modelli più performanti nella storia Lamborghini propone soluzioni esclusive in termini di sistema propulsivo e di struttura oltre a prestazioni quasi uniche, con i cento chilometri/ora raggiunti da fermo in meno di due secondi e mezzo e una velocità massime oltre i 350 chilometri/ora. Un modello destinato a entrare quindi nella storia e che non a caso ha già visto la sua produzione completamente esaurita in termini di prenotazioni nonostante il prezzo di 510 mila euro e consegne centellinate previste a partire dalla seconda metà del 2023.
Lamborghini “Revuelto”, una supercar ibrida
A livello commerciale uno dei più importanti successi della Casa del Toro quindi, probabilmente indotto da quegli oltre mille cavalli che si celano sotto la profilatissima e spigolo carrozzeria 825 dei quali indotti da un “V12” completamente riprogettato rispetto ai “V12” che armano le altre vetture del Marchio. Il motore termico, siglato “L545” e ad aspirazione naturale, derivato in effetti dall’unità che equipaggiava i modelli “Aventador”, ma solo a livello concettuale. Riprende l’angolo tra le bancate di 60 gradi, la cilindrata di sei litri 495 centimetri cubi realizzati con canne da 95 millimetri di alesaggio per 76 millimetri e quattro di corsa, la respirazione basata su quattro valvole per cilindro azionate da un sistema di fasatura variabile a controllo elettronico e la lubrificazione a carter secco.
L’unità è però stata modificata nel rapporto di compressione, portato da 11 punti e otto a uno a 12 punti e sei, e nel sistema di distribuzione, rivisto al fine di supportare regimi di rotazione dell’ordine dei nove mila 500 giri al minuto. Ne è derivata un’unità che a livello di erogazione supera i 750 cavalli a otto mila 400 giri al minuto proposti dal V12 della versione “Superveloce” di “Aventador” mettendo a disposizione del driver i già citati 825 cavalli a nove mila 250 giri al minuto per un aumento netto del dieci per cento. Ne deriva la potenza specifica più alta nella storia Lamborghini con 127 cavalli per litro, prestazione che fa il paio con una coppia massima di 725 newtometro erogati a un regime di sei mila 750 giri.
Il miglioramento dei componenti ha permesso inoltre di ridurre la massa dell’unità portandola a soli 218 chili, 17 in meno rispetto al motore di ”Aventador” per una riduzione che sfiora anche in questo caso il dieci per cento. Il motore risulta inoltre installato in vettura ruotato di 180 gradi rispetto alle consuetudini Lamborghini, riposizionamento che ha permesso di modificare e ottimizzare i condotti di aspirazione di ciascun cilindro migliorando i rendimenti volumetrici. Per enfatizzare quelli termodinamici indotti dai fenomeni combustivi è inoltre stato introdotto un sistema di controllo della ionizzazione dei gas avanzato da due centraline, sistema già introdotto sulla versione “Ultimae” di ”Aventador” ma migliorato per assecondare l’aumento del rapporto di compressione. Migliorata anche la fluidodinamica lato di scarico per ridurre le contropressioni agli alti regimi e ottimizzata anche l’acustica con un bilanciamento armonico del sound ai bassi regimi e uno sviluppo crescente dei toni e dell’ampiezza con l’aumentare del regime motore comprendo un ampio spettro delle armoniche superiori.
Così concepito il motore si collega solo alle ruote posteriori di “Revuelto”, vettura che però non tradisce quell’impostazione della motricità che da sempre vede il Marchio fautore della trazione 4×4. A muovere le ruote anteriori provvedono infatti due motori elettrici, uno per ruota, capaci di erogare 110 chilowatt di potenza ciascuno, circa 150 cavalli, a un regime di tre mila 500 giri al minuto. Si tratta di unità sincrone a magneti permanenti estremamente compatte in quanto basate su un’architettura a flusso assiale e raffreddate a olio, soluzione che permette di raggiunge un rapporto peso/potenza di 120 grammi/cavallo. Ne deriva un powertrain di tipo ibrido –serie, con le unità elettriche dissociate dal cambio, ma comunque controllate a livello di trazione dal sistema “e-Axle” che realizza in tempo quasi reale strategie di controllo di tipo “torque vectoring” ottimizzando le traiettorie e permettono anche ai motori di operare quali generatori per il recupero dell’energia cinetica in fase di decelerazione. I 300 cavalli totali di potenza dei due motori elettrici anteriori, performance affiancata da una coppia di ben 350 newtonmetro per ciascuna unità, permettono ovviamente a “Revuelto” di avanzare in modalità esclusivamente elettric, fermo restando che la capacità del pacco batterie non è strutturata in tal senso e quindi l’autonomia è limitata a una decina di chilometri.
Il pacco batteria agli ioni di litio posizionato nel tunnel centrale in posizione ribassata al fine di assicurare un’ottima distribuzione dei pesi e abbassare il baricentro vanta in effetti una capacità di poco inferiore ai quattro chilowattora confermando la volontà della Casa di dar vita a un ibrido di impostazione prettamente sportiva, impostazione peraltro suffragata anche dalla presenza di un terzo motore elettrico, a flusso radiale, posizionato a monte della trasmissione a doppia frizione in bagno d’olio e a otto rapporti. Il motore opera sul retrotreno con funzione di boost quando il veicolo avanza in full electric, eroga 110 chilowatt di potenza, 150 cavalli, e 150 newtonmetro di coppia massima ed è disposto sopra il cambio interfacciandosi con quest’ultimo secondo uno schema “P2” “P3”, con la prima sigla che lo rende un generatore di corrente atto alla ricarica delle batterie in stazionamento o all’avanzamento a basse velocità e la seconda che invece lo vede a supporto della propulsione. Ciò grazie a un meccanismo di disaccoppiamento con sincronizzatore dedicato. La potenza finale resa disponibile quanto tutti i motori spingono risulta alla fine di mille e 15 cavalli installati su una vettura che pesa meno di 18 quintali per un rapporto peso/potenza di un chilo e 750 grammi per cavallo.
Trasmissione trasversale
Parlando del sistema di trasmissione di “Revuelto” è da sottolineare come il cambio sia stato riprogettato nell’ottica di ottimizzarne il funzionamento su un sistema ibrido plug-in. Tra i principali vincoli di progetto le dimensioni, ridotte al fine di assecondare la presenza degli accumulatori e dei sistemi ibridi. Proprio in tale ottica il gruppo a otto rapporti è disposto trasversalmente a valle del “V12” longitudinale, soluzione che lascia spazio alle batterie nel tunnel centrale della vettura e che risulta attualmente unica nel segmento automotive pur riproponendo soluzioni concettualmente adottate da Lamborghini su “Miura” nel 1966 e su “Essenza Scv12” nel 2020.
Le dimensioni del cambio vedono una lunghezza di soli 590 millimetri e una larghezza di 750 millimetri per 580 di altezza mentre il peso complessivo di 193 chili include anche l’unità elettrica posteriore. Il gruppo opera inoltre con due soli due alberi di trasmissione, il primo dedicato alle marce pari e il secondo a quelle dispari che innestano su uno stesso secondario. Anche in questo caso si è alle prese con una soluzione volta a ridurre pesi e ingombri ma che non ha impedito di inserire anche una funzione di downshift continuo che permette la scalata di più marce tenendo semplicemente tirata la paletta di sinistra al volante così da inserire sempre e in pochi istanti la marcia più idonea alla velocità istantanea in fase di frenata.
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Titolo: Lamborghini “Revuelto”, supercar ibrida con meno di due chili per cavallo
Autore: Redazione