Dopo il lancio negli ultimi mesi in occasione delle fiere internazionali legati al segmento industriale e off-road, Kubota ha avviato la commercializzazione dei propri sistemi propulsivi mild hybrid basati sui modelli serie “V3307”. Si tratta di soluzioni definite dalla Casa “Micro Hybrid” studiate per andare incontro alle necessità applicative delle macchine semoventi di potenza medio bassa. L’obiettivo è quello di offrire unità propulsive in cui la componente energetica basata sul motore termico sia più orientata in termini di erogazioni con i carichi di potenza più frequenti, lasciando eventuali picchi alla componente elettrica.
Una strategia che permette di ridurre consumi ed emissioni mettendo il motore termico nella condizione di lavorare sempre in condizioni di massima efficienza avendo contemporaneamente prestazioni di picco del sistema superiori rispetto all’equivalente versione diesel tradizionale. La componente elettrica di “Micro Hybrid” è costituita da un motogeneratore sincrono trifase a magneti permanenti operante a 48 volt direttamente controllato dalla centralina motore e inserito a fianco dell’unità termica in configurazione “P0”, cioè collegato al motore termico tramite una cinghia. Il gruppo va a sostituire l’alternatore e proprio per tale motivo, agendo anche quale motorino di avviamento e generatore, si identifica con la sigla “bsg”, “belt-driven starter generator”.
Una configurazione che permette quindi di usufruire del surplus di potenza fornito dalla macchina elettrica interessante, 10 chilowatt equivalenti a circa 13 cavalli e mezzo, pagando un prezzo minimo in termini di ingombri e masse visto che il nuovo componente, il motogeneratore, va a sostituire alternatore e motorino di avviamento. Ciò, nel caso di “V3307”, con un aumento della potenza di quasi il 20 per cento, rispetto ai 55 chilowatt e mezzo, 74 cavalli, forniti dal motore termico. La stessa cosa vale per la coppia che dai 335 newton sviluppati a mille 400 giri della versione standard diesel passa a superare i 400 newtonmetro grazie ai 70 newtonmetro in più avanzati dall’unità elettrica.
Il sistema quindi permette di avanzare performance superiori alla versione diesel tradizionale mantenendo l’omologazione stage V senza dover integrare il sistema di post trattamento scr, a vantaggio della compattezza dell’insieme, e senza richiedere modifiche alle piattaforme motori già esistenti, escludendo vcioè ariazioni o adattamenti del design delle macchine. Unica aggiunta è costituita dal pacco batterie il cui ingombro, lavorando la componente elettrica solo al fine di boost, rimane contenuta e posizionabile in maniera flessibile sulla macchina. Ciò in quanto l’unità termica, sempre common rail a iniezione diretta, non subisce variazioni mantenendo l’architettura a quattro cilindri da tre litri 331 centimetri cubi con canne da 94 millimetri di alesaggio per 120 millimetri di corsa. Il raffreddamento è a liquido e l’emissionamento basato su filtri doc e dpf.
Titolo: Kubota “V3307”, ibrido razionale
Autore: Redazione