A prima vista sembra un normale Porsche “911 Carrera 4 Gts”, ma guardandola con un po’ più di attenzione si percepisce subito che troppo “normale” la vettura non lo è. Vero che deriva da “911 Carrera 4 Gts”, ma l’alettone posteriore è fisso anziché automatico e le grandi prese d’aria anteriori prevedono griglie di acciaio per proteggere i condotti dall’ingresso di sassi e detriti.
Le gomme inoltre sono da fuoristrada, Pirelli “Scorpion All Terrain Plus” a doppia carcassa, e a un occhio attento non può sfuggire la luce a terra è più alta di 50 millimetri rispetto alla versione “Gts 4”, -parametro che con i suoi 161 millimetri totali risulta allineato con quanto proposto da numerose berline stradali e nulla ha a che vedere con quello delle supersportive. L’abbigliamento esterno fa inoltre sfoggio di elementi tipici delle auto fuoristrada come i ganci per il traino rossi di alluminio forgiato in bella evidenza e i rinforzi sottoporta.
Porsche “911 Dakar” costruita in tiratura limitata
Di fatto la trasformazione in chiave off road di una supercar iconica e prestazionale, appellativo che non viene leso da questa re-intepretazione del bolide tedesco se si considera che la velocità massima limitata dall’omologazione dei pneumatici resta comunque di 240 chilometri/ora e che anche in assetto alto, le sospensioni possono alzare il fondo di ulteriori trenta millimetri per facilitare il superamento delle asperità più pronunciate, si possono comunque sfiorare i 170 chilometri/ora.
L’auto, che sarà costruita in soli due mila e 500 esemplari, dispone inoltre di tutti i sistemi elettronici di ausilio alla guida previsti su Porsche “911 Carrera 4 Gts” ma adattati all’uso specifico, tant’è che fra i programmi che governano powertrain e sospensioni la Casa ha inserito anche le modalità “Rallye Mode” e “Off-Road Mode” oltre a un sistema di “Launch Control” in modo da garantire partenze veloci da fermo su fondi sconnessi grazie a uno slittamento tollerato delle ruote fino al venti per cento.
Sterzata integrale
La trazione è ovviamente integrale e il retrotreno è sterzante, ripreso dalla versione “Gts 4” unitamente a un sistema di controllo dinamico del telaio e ai supporti motore a rigidità variabile. Così concepita la vettura è stata ufficialmente lanciata quale replica della “911” che nel 1984 permise alla Casa di aggiudicarsi la sua prima Dakar e non a caso fra le opzioni rese disponibili c’è anche una speciale livrea replicante quella di allora.
Di fatto si tratta però di una risposta che Porsche ha voluto dare a Lamborghini che con la sua “Hurracane Sterrato” ha di fatto inventato il segmento commerciale delle supercar off road, vetture che in Europa non hanno senso ma che nei Paesi arabi lo acquistano alla luce dei locali ambienti naturali e, soprattutto, delle disponibilità finanziarie dei potenziali acquirenti.
Porsche “911 Dakar”: 480 cavalli e 570 newtonmetro
Il motore che equipaggia “911 Dakar” è lo stesso che muove “911 Carrera 4 Gts” e quindi si configura quale sei cilindri boxer biturbo da tre litri allestito sulla base di canne da 91 millimetri di alesaggio per 76 e quattro di corsa. Alimentato per via diretta e dotato di sistema “Vario Cam Plus” sulle valvole di aspirazione per gestirne fasature e alzate in funzione del regime e del carico, il motore eroga 480 cavalli a sei mila e 500 giri con una curva di coppia che trova il suo massimo di 570 newtonmetro a soli due mila e 300 giri mantenendosi poi su tale livello fino a cinque mila giri.
All’atto pratico quindi un motore di elevata potenza specifica, 160 cavalli/litro, ma molto elastico, ottimo per muovere un’auto destinata a operare su fondi cedevoli. Tale orientamento è peraltro accentuato dalla presenza del sistema di trazione integrale “Porsche Traction Managemente” che modula la coppia entrante su ciascun assale in base all’aderenza dello stesso al terreno e del sistema “Porsche Torque Vectoring Plus” che sempre in base all’aderenza delle ruote ripartisce la coppia sulle ruote posteriori in maniera adeguata giovandosi di un differenziale regolato elettronicamente. La stessa tecnologia governa inoltre il cambio automatico a doppia frizione “Porsche Dopperlung”, in sigla “Pdk”, che permette di governare il veicolo sia in automatico sulla base di diverse modalità di intervento sia in manuale.
Da segnalare anche la presenza di un sistema di sterzo operante sulle ruote posteriori e del sistema antirollio “Porsche Dynamic Chassis Control” che fa parte del sistema di gestione delle sospensioni e risponde all’angolo di sterzata e all’accelerazione laterale dando luogo a una forza stabilizzatrice che mantiene orizzontale il corpo vettura. Agisce sulle barre antirollio e in modalità off-road consente alle due metà di ogni barra di ruotare in opposizione l’una all’altra assicurando una maggiore articolazione della ruota che a sua volta gioca a favore dell’aderenza e della trazione sulle superfici irregolari.
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Titolo: Nel deserto a 240 all’ora con Porsche “911 Dakar”
Autore: Redazione