I motori “Quark” di Koenigsegg erano stati presentati per la prima volta nel 2022 quale ritorno di una partnership instauratasi fra Koenigsegg e “Up”, “ Unplugged Performance”, azienda specializzata nel tuning di vetture elettrica a marchio Tesla.
Sviluppati nell’ambito del progetto “Gemera”, puntavano a ridefinire gli standard della propulsione elettrica automotive in termini prestazionali grazie le innovative tecnologie adottate dall’aziende svedese. In primis l’architettura “Raxial Flux”, così definita per sottolineare la copresenza all’interno del motore di flussi radiale e flussi assiali.
“Quark” si presentava quindi quale unità elettrica sincrona a magneti permanenti estremamente innovativa all’interno delle quali lo sviluppo sia trasversale sia radiale del flusso magnetico permetteva di beneficiare dei contributi positivi offerti da entrambe le famiglie di motori in termini di performance. Maggiore densità di potenza offerta dalle architetture a flusso radiale e maggiore densità di coppia offerta dai sistemi con architetture a flusso assiale. Ne derivavano una potenza massima di picco di 250 chilowatt, 340 cavalli, e una coppia massima di 600 newtonmetro a fronte di dimensioni contenute in un diametro di poco superiore ai 25 centimetri e un peso inferiore ai 20 chili.
Il nuovo motore “Dark Matter”
Oggi l’ultima evoluzione dell’innovativo sistema propulsivo, denominata “Dark Matter”, materia oscura, per evocare i numerosi miglioramenti apportati all’unità in termini strutturali. Rotore, statore e scatola motore sono in effetti interamente realizzati con materiali compositi a base di fibra di carbonio risultando poi processati mediante lavorazioni proprietarie al fine di abbattere il più possibile la massa dell’unità.
Si tratta di una soluzione unica al momento nel panorama automotive che vede generalmente elementi in acciaio laminato integrare i magneti nel rotore e gli avvolgimenti dello statore per amplificare il flusso magnetico in essere tra i suddetti componenti. Koenigsegg non ha chiarito per ora se tale obiettivo è stato assecondato sulle nuove unità lasciando qualche componente di acciaio ferromagnetico o se, al fine di sostenere l’interazione magnetica tra i componenti, ha ridimensionato gli stessi assicurando dimensioni maggiori. Quello che è certo che un ridimensionamento i motori lo hanno subito alla luce dei diametri, aumentati di 10 centimetri, il 30 per cento circa rispetto ai “Quark”, e portati a 35 centimetri, e dei pesi saliti a 30 chili.
Potenze da 800 cavalli
Si tratta di ingombri e masse comunque contenuti rispetto alle unità termiche tradizionali, soprattutto in rapporto alle prestazioni erogate. I “Dark Matter” assicurano infatti potenze di 800 cavalli, quasi triplicate rispetto ai “Quark” e coppie di ben mille 250 newtonmetro a regimi di lavoro oscillanti tra gli otto mila 500 e i 10 mila giri al minuto grazie anche a un innovativo sistema di avvolgimenti a sei fasi costituito dall’accoppiamento di due differenti avvolgimenti trifase a corrente alternata. Tale soluzione permette di massimizzare coppia erogata riducendo le oscillazioni della corrente generata dalle bobine rispetto all’utilizzo di avvolgimenti a tre fasi e mantenendo quindi le dimensioni compatte atte a inserirsi, in termini di layout, tra motore e trasmissione in configurazione “p1” o “p2”.
A gestire l’unità dal punto di vista dei flussi di potenza si riconferma invece un inverter a carburo di silicio, “David”, sviluppato appositamente per Gemera, operante a sei fasi e in grado di gestire contemporaneamente fino a due motori elettrici, tre fasi per motore. Il tutto senza pesare in termini di ingombri e masse visto che anche l’inverter si propone con volumi contenuti, dieci litri circa, e un pesi di soli 15 chili. Il sistema lavora con correnti alternate di mille 300 ampere e voltaggi di 850 volt, caratteristiche che potrebbero permettere ai “Dark Matter” di trovare in futuro applicazione anche al di fuori del segmento automotive accedendo a tutti gli ambiti che richiedono sistemi di propulsione compatti e prestazionali.
L’aeronautica in primis. Da sottolineare infine che il nuovo motore sarà abbinato a batterie con un sistema di raffreddamento sviluppato in casa da Koenigsegg che vede le celle direttamente immerse in uno speciale olio dielettrico miscelato con additivi. Per il momento l’unità è destinata a inserirsi sul modello “Gemera” in accoppiamento a un “V8” da mille 500 cavalli portando la vettura a offrire una potenza complessiva di due mila 300 cavalli e una coppia di due mila 50 newtonmetro a partire dal 2025.
Titolo: “Dark Matter”, motori del marchio svedese Koenigsegg con tecnologia “Raxial Flux”
Autore: Redazione