Dalla sua nascita nel lontano 1953, Chevrolet “Corvette” è cambiata molto. Inizialmente era una roadster popolare con motore a otto cilindri in linea con motore anteriore e propulsione posteriore mentre oggi, dopo otto generazioni, è un’esclusiva supercar con motore centrale supportato da un’unità elettrica anteriore che dà luogo a un sistema di trazione integrale.
Con “Corvette E-Ray” Chevrolet celebra 70 anni
Per celebrare i 70 dalla nascita di “Corvette”, Chevrolet ha in effetti voluto rivoluzionare la sua “creatura” lanciando “Corvette E-Ray”, modello che rappresenta un punto di svolta nella storia della sportiva statunitense senza per questo abbandonare la tradizione ma, viceversa, evolvendola in chiave moderna.
Se è vero che secondo la Casa il futuro sarà elettrico, il presente è ibrido, soprattutto per quanto riguarda le vetture di impostazione prettamente sportiva com’è il dna di “Corvette”, auto che in allestimento “E-Ray” utilizza l’elettrificazione esclusivamente per migliorare l’esperienza di guida indipendentemente dalle condizioni atmosferiche. Non sfrutta infatti la componente elettrica solo per alzare i suoi già elevati standard prestazionali ma anche per renderne più sicura la marcia sui fondi difficili attraverso la trazione integrale “eAwd”.
Quest’ultima nasce quale naturale conseguenza della contemporanea presenza di un propulsore termico “V8”, un aspirato da sei litri e 200 centimetri cubi erogante 495 cavalli di potenza massima che aziona l’asse posteriore, e di un’unità elettrica a magneti permanenti da 160 cavalli equivalenti posta sull’asse anteriore. La potenza combinata è quindi di 655 cavalli, scaricata a terra attraverso una trasmissione a doppia frizione a otto rapporti opportunamente calibrata per massimizzare l’efficienza di una trazione integrale “elettrificata”, quindi senza collegamento meccanico tra i due assi che, a differenza da quanto proposto dalle sportive ibride europee, è supportata da un piccolo pacco batteria agli ioni di litio da meno di due chilowattora di capacità alimentata esclusivamente dall’energia recuperata nelle fasi di frenata e di rilascio dell’acceleratore.
“Corvette E-Ray”, una vettura dal dna sportivo
“Corvette E-Ray” non è quindi una ibrida plug-in e proprio per tale ragione vanta un’autonomia estremamente ridotta nella marcia a emissioni zero, attivabile peraltro attraverso la modalità di guida “Stealth” che limita la velocità massima a 72 all’ora, mentre il sistema “Active Fuel Management” sfrutta la componente elettrica per tagliare da otto a quattro i cilindri in funzione del propulsore termico durante la marcia a velocità costante. Soluzioni che strizzano l’occhio alla sostenibilità ambientale e alla riduzione dei consumi quindi, fermo restando il fatto che “Corvette E-Ray” resta una vettura dal dna prettamente sportivo e in quanto tale progettata per sfruttare pienamente la potenza combinata del motore termico e dell’unità elettrica per realizzare accelerazioni da ferma a cento all’ora in due secondi e mezzo e di percorrere il quarto miglio, poco più di 400 metri, con partenza statica in dieci secondi e mezzo.
Entrambe prestazioni mai raggiunte prima da una “Corvette” di serie, monitorabili in tempo reale attraverso tre specifiche schermate proposte dal quadro strumenti digitale denominate “Gauges”, “Dyno” e “Data” che mostrano al pilota, rispettivamente, la potenza e la coppia erogata dal powertrain, le perfomance momentanee e il livello d’efficienza del gruppo di motopropulsione.
L’impianto frenante
A garantire alla vettura sempre il miglior assetto in funzione delle condizioni del fondo stradale provvedono infine sospensioni adattive a gestione elettronica “Magnetic Ride Control 4.0” che in termini di sicurezza operano congiuntamente con un impianto frenante carboceramico Brembo ben visibile dietro le cinque razze dei cerchi in lega da venti e ventuno pollici, posti rispettivamente sull’avantreno e sul retrotreno.
Titolo: Il modello “Corvette” di Chevrolet festeggia 70 anni con la nuova “Corvette E-Ray”
Autore: Redazione