Da una parte cilindrate sempre alte per dar luogo a potenze sempre più elevate cui però fanno eco prezzi e consumi di pari livello oltre che masse a terra decisamente impegnative, Dall’altra il ritorno alle medie cubatura e a modelli leggeri, scattanti e facili da guidare. Due facce di una stessa medaglia, il motociclismo, che mai come di questi tempi si contrappongono fra loro costringendo gli appassionati a serie riflessioni. Se infatti è vero che le moto di grossa cilindrata sono e restano un must, è altrettanto vero che i listini hanno raggiunto livelli che per molti sono inavvicinabili e se usate su brevi distanze, nel traffico urbano o in manovra risentono di stazze sempre superiori ai 230 chili.. Le nuove medie cilindrate invece si propongono con prezzi abbordabilissimi dietro i quali si celano una guidabilità che diverte e appassiona oltre a prestazioni di tutto rispetto. Non è un caso quindi se il mercato sta guardando con sempre maggior simpatia alle medie, siano esse equipaggiate con motori monocilindrici di cilindrata compresa fra i 350 e i 500 centimetri cubi sia con bicilindrici di cubatura oscillante fra i 600 e i 750 centimetri cubi, tutte unità che permettono di realizzare moto di masse comprese fra i 150 e i 180 chili.
Rientrano nella prima fascia, quella dei mono, le due nuove proposte Triumph denominate “Speed 400” e “Scrambler 400X”, due modern classic che nell’estetica fanno il verso ai modelli della Casa di classe alta proponendosi quindi con uno stile vintage che sicuramente farà breccia sul mercato. Si tratta di progetti completamente nuovi, sviluppati intorno a un powertrain, al cui centro pulsa monocilindro facente capo alla serie “Tr”, “Triumph Trophy”, le cui radici risalgono ai motori monocilindrici in voga nelle competizioni in essere all’inizio del Ventesimo secolo. L’unità
attuale però è completamente nuova, un mono da 398 centimetri cubi realizzati con un alesaggio di 89 millimetri e una corsa di 64. Compresso dodici punti a uno e raffreddato a liquido, il motore lega le sue prestazioni, 40 cavalli erogati a ottomila giri e olre 37 newtonmetro di coppia a seimila e 500 giri, a una distribuzione bialbero a quattro valvole azionate da bilancieri a dito e albero motore ottimizzato e bilanciato in modo da ridurre le inerzie ai comandi dell’acceleratore senza compromettere il tiro e quindi la facilità di guida alle basse velocità.
Alimentato da un sistema di iniezione indiretta, il motore si abbina a un cambio a sei rapporti pilotabili mediante una frizione servoassistita e anti saltellamento risultando inserito in una ciclistica che privilegia le forme compatte. Il telaio è di acciaio, supporta un telaietto posteriore e integra un forcellone di alluminio sul quale opera un mono ammortizzatore con serbatoio separato regolabile nel precarico.
A tale gruppo fa eco una forcelle a steli rovesciati da 43 millimetri di diametro la cui corsa, unitamente al diametro della ruota anteriore da 17 o da 19 pollici differenzia il modello “Speed 400” dallo “Scrambler 400X”. Diversi anche i freni anteriori, sempre a disco con pinze a quattro pistoncini e ad attacco radiale ma da 300 millimetri nel caso del modello roaster e da 320 nel caso del modello scrambler. Questi si differenzia inoltre dall’altro anche nel manubrio, più largo, e di conseguenza nella posizione di guida, più rialzata per favorire il controllo sdella moto sui percorsi accidentati. Diverse anche le altezze delle selle, 790 millimetri la versione strada e 835 millimetri la scrambler, e i pesi, rispettivamente 170 e 179 chili.
Triumph “400”, elettronica di livello
Sia la nuova Triumph “Speed 400” sia la cugina “Scrambler 400 X” avanzano dotazioni elettroniche di interesse a partire dagli acceleratori ride by wire basati su tecnologia Bosch. La stessa Casa fornisce inoltre il sistemi disattivabile di traction control e l’abs a doppio canale che nel caso di “Scrambler 400 X” puo’ essere disattivato nel caso ci si avventuri su tracciati off road. Analogico-digitale il quadro strumenti sdoppiato dal look contemporaneo e pulito.
Prevede un grande tachimetro analogico e uno schermo lcd che fornisce informazioni aggiuntive. Queste ultime sono selezionabili dal pilota agendo sul blocchetto sinistro, il display è predisposto per accogliere l’indicazione relativa alla presenza e all’attivazione di eventuali manopole riscaldabili e sia gli smartphone sia i e sistemi di navigazione possono essere alimentati tramite una presa di ricarica supplementare prevista di serie per entrambi i modelli. Da segnalare la presenza di serie di luci full led e di un transponder che impedisce l’avviamento delle moto se non effettuato con le chiavi originali.
Design e stile da vere Triumph
Il design delle nuove “Speed 400” e “Scrambler 400X” è stato concepito Hinckley, cittadina inglese in cui ha sede il quartier generale di Triumph, guardando allo stile iconico che da sempre caratterizza il marchio. Alcuni componenti richiamano esplicitamente la tradizione, come le finiture del motore, della testata o del terminale di scarico, mentre sono più contemporanei le grafiche e le colorazioni.
La tecnologia risulta inoltre inserita in modo discreto a livello di sistema di raffreddamento e di componenti della ciclistica per dar luogo a un mix di eleganza e sportività. Tipicamente Triumph anche le finiture a partire dalla verniciatura a polvere del motore, per arrivare alle livree in duplice tonalità. Disponibili infine per entrambe le moto un gran numero di accessori originali per permettere di personalizzare i veicoli orientandoli in maniera specifica ai prifili di missione cui saranno destinati.
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Titolo: Con Triumph “400” elettronica e look di livello
Autore: Redazione