Il colosso cinese Byd ha lanciato anche in Italia Byd Atto 2, un suv full electric di segmento “B” dal prezzo competitivo e foriero di contenuti tecnici atti ad assecondare senza compromessi l’utilizzo del veicolo all’interno delle aree urbane europee

Sono due i costruttori di auto elettriche che si contendono da qualche anno la posizione di leader di mercato in tale segmento. Da una parte l’azienda del magnate e ormai affermato politico americano Elon Musk, Tesla, e dall’altra l’azienda cinese Byd Company. Realtà quest’ultima che dall’iniziale produzione di batterie traslò il proprio business sulla progettazione e la produzione di vetture full electric distinguendosi quale prima azienda al Mondo nel 2008 a produrre e commercializzare su larga scala una vettura ibrida plug-in, la Byd “e6”.

Una sfida a due che ben si presta a rappresentare il conflitto commerciale e tecnologico in essere oggi tra Stati Uniti e Cina, con quest’ultima che in tutti i principali settori propone ormai prodotti finiti dai contenuti tecnici e stilistici pari a quelli prodotti all’interno dei mercati occidentali. Byd non fa eccezione, tant’è che dal 2022 ha introdotto sui nuovi modelli elettrici la tecnologia “cell-to-body” che integra il pacco batterie all’interno del telaio definendosi così oltre che quale elemento di stoccaggio anche quale elemento strutturale.
Verso il mercato europeo

Ciò facendo ricorso a un’architettura a sandwich che collabora a massimizzare la rigidezza strutturale dei componenti. Sulla base di questa tecnologia è sviluppata anche “Atto 2”, un suv di segmento “B” lanciato lo scorso mese anche in Italia con l’obiettivo di consolidare la presenza del brand sul mercato europeo. Le dimensioni complessive della nuova proposta rientrano all’interno del segmento con quattro mila e 870 millimetri di lunghezza, mille 860 millimetri di larghezza e mille 500 millimetri in altezza, misure che permettono di definire un abitacolo spazioso grazie anche a un passo di due mila 900 millimetri.
Le dimensioni si associano a un peso a vuoto di due mila 100 chili bilanciato fra avantreno e retrotreno in modo da garantire una dinamica di guida stabile e un coefficiente aerodinamico di 23 centesimi di punto che collabora a ridurre i consumi energetici migliorando la silenziosità di marcia. A livello powertrain “Atto 2” vede la presenza di un motore sincrono a magneti permanenti che sviluppa una potenza massima di 150 chilowatt, 204 cavalli, e una coppia di 310 newtonmetro, prestazioni che ben rispondono alle esigenze operative richieste dal segmento in cui si propone la vettura e a un utilizzo polivalente incentrato in contesti urbani.
Pensata per l’uso urbano

In tale ottica le accelerazioni sono rapide, da fermo a 100 all’ora in poco meno di otto secondi, e la velocità massima di 160 chilometri/ora più che accettabile. Un po’ meno forse l’autonomia dichiarata nel ciclo wltp di 312 chilometri indotta da una batteria da 45 chilowattora di capacità. Vero che all’interno dei nuclei cittadini può salire secondo la Casa a 463 chilometri, ma vero anche che i 312 chilometri extraurbani sono suscettibili di cali se il climatizzatore lavora appieno per refrigerare l’abitacolo.
A livello di sistemi di ricarica “Atto 2” è equipaggiata con un caricabatterie trifase da 11 chilowatt di serie che permette di effettuare la ricarica completa in circa cinque ore e mezza. L’utilizzo di sistemi in corrente continua da almeno 65 chilowatt permettono invece la ricarica dal dieci all’80 per cento in poco più di mezz’ora. Da sottolineare tra i contenuti tecnici più interessati anche la presenza di una pompa di calore di serie che permette di ottimizzare i consumi energetici della vettura quando utilizzata in aree climatiche fredde.