Bmw Motorrad, l’azienda del gruppo Bmw dedita alla realizzazione delle moto, il 28 Settembre scorso ha tagliato il traguardo dei suoi primi cento anni, anniversario celebrato per tutto il 2023 con una serie di eventi che sono culminati con l’apertura di “Bmw Motorrad Welt”, una via di mezzo fra il centro commerciale e il museo, e il lancio di “Gs 1300”, ennesima e ultima versione dell’endurona tedesca.
La presentazione di Bmw “R 18 The Crown”
Fra le iniziative minori invece il lancio di “R 18 The Crown”, ri-elaborazione in opera unica del modello “R 18” effettuata dal preparatore tedesco Dirk Oehlerking smontando fino all’ultima vite la moto originale e riassemblandola abbinando parti originali e parti costruite ex novo. Fra le prime l’intero powertrain, la parte posteriore del telaio con relativa sospensione, il faro anteriore, la strumentazione, i blocchetti elettrici e le pedane.
Nuovi invece il gruppo sella-serbatoio e la parte anteriore del telaio con la relativa sospensione, tutti elementi rivisti alla luce di un design voluto più per richiamare i concetti di potenza e velocità che non per motivi funzionali. Il telaio è stato in effetti abbassato per minimizzare il classico dislivello verticale che su ogni moto separa la parte anteriore da quella posteriore così da conferire al veicolo un aspetto monolitico, obiettivo poi perseguito anche mediante l’introduzione di una sospensione anteriore realizzata mediante un doppio forcellone oscillante pilotato da un sistema centrale molla-ammortizzatore.
Ne è derivato un passo lunghissimo che molto probabilmente rende inguidabile la moto nel traffico urbano o sul misto stretto abbinato a un’altezza da terra della sella da chopper, connotazioni che ben si sposano fra loro a livello estetico grazie alla presenza di una carrozzeria integrale di alluminio spesso due millimetri, tagliato e battuto a mano, che parte dal mozzo della ruota anteriore e arriva fino a quella posteriore integrando anche serbatoio e sella.
Di fatto un monolite orizzontale dal quale fuoriescono solo i due semi-manubri e i cilindri del motore con relativi tubi di scarico di acciaio inossidabile. Anche questi ultimi sono stati realizzati a mano e in un’ottica prettamente stilistica, tant’è che per accentuare l’immagine filante della moto non vanno a inserirsi in alcuna marmitta facendo quindi sfociare gas di scarico e rumore direttamente in atmosfera.
Da segnalare la presenza di leve frizione e freno Magura, di un parafango posteriore Wunderkind e di una sella rivestita con pelle impunturata, tutti dettagli che assieme alla livrea madreperlata di color platino-champagne puntano e rendere quanto mai esclusiva una creazione che poco vuole avere di funzionale e pratico puntando piuttosto a proporsi quale frutto di una creatività fine a se stessa.
Il box R 18 in sintesi
Il marchio Bmw e i bicilindrici boxer rappresentano una delle costanti storiche del Mondo motociclistico, come i “V-Twin 45” di Harley Davidson o i bicilindrici a “V” di 90 gradi di Moto Guzzi e Ducati. La Casa tedesca nacque a seguito della progettazione di un boxer e per interi decenni costruì solo motori di tal fatta arrivando a proporli anche in ambiti che sembravano loro esclusi come, per esempio, il settore del fuoristrada.
Oggi le moto Bmw sono equipaggiate anche con motori diversi dal boxer, ma questi resta comunque l’emblema della Casa, tant’è che quando Bmw ha deciso di vivere da protagonista anche il Mondo del custom e quindi di entrare in diretta concorrenza con Harley Davidson ha deciso di farlo proprio con un boxer mettendo a punto un nuovo motore da un litro e 800 centimetri cubi di cilindrata ottenuti mediante un alesaggio di 107 millimetri e una corsa di cento. Subito ribattezzato “Big Boxer”, il motore respira mediante quattro valvole per cilindro azionate mediante un sistema di alberi a camme dedicati, uno per bancata azionati a catena e posti sopra l’albero motore, operanti su aste corte e bilancieri.
Alimentato per via indiretta e realizzato sulla base di blocchi di alluminio, il motore eroga una potenza 91 cavalli a quattro mila e 750 giri e una coppia massima di 158 newton metro a tre mila giri, prestazioni contenute in termini specifici ma che permettono all’unità di esibire un’elasticità di lavoro pressochè unica, perfetta per muovere dei veicoli che alle performance privilegiano la guidabilità. Non è un caso quindi se il motore già a duemila giri, regime che per certe moto è quasi di minimo, eroghi già una coppia di 150 newtonmetro rendendoli poi sempre disponibili fin o a quattro mila giri. Sempre come da tradizione Bmw il motore trasmette poi la coppia motrice a una trasmissione a sei marce separata dal blocco mediante una frizione operante a secco, a disco singolo, auto-regolante e dotata di sistema anti-saltellamento. In optional la possibilità di disporre di una retromarcia attuata per via elettrica.
Cento anni di motociclismo
La storia dell’attuale Bmw Motorrad si avvia il 28 Settembre del 1923 quando il capo progetti di Bmw, Max Fritz, presenta in occasione di un Motor Show “R 32”, la prima moto contrassegnata dall’emblema della Casa. In realtà Bmw nacque fra il sette Marzo del 1916 e il 21 Luglio del 1917, con la prima data che si riferisce alla fondazione della società “Beyerishe Flugzeuwerke”, in sigla “Bfw”, finalizzata alla produzione di freni per treni. Alcuni dei fondatori di “Bfw” erano però professionalmente legati al Mondo dei motori per aerei, produzione cui decisero di tornare. Nel 1917 modificarono la ragione sociale di “Bfw” in “Beyerishe Motoren Werke”, “Fabbrica Bavarese di Motori”, affiancando ai freni per treni la produzione di propulsori per aerei. Non a caso l’emblema riproduce e stilizza un’elica bianca che gira in un cielo azzurro. Con un atto del 5 Ottobre 1917 la produzione si estese anche ai motori per i veicoli e nel 1920 nacque il primo motore Bmw, un boxer da 500 centimetri cubi che venne installato longitudinalmente su una moto di produzione terza, una Victoria.
Moto e motore ebbero un buon successo, tale da spingere Bmw a ipotizzare la creazione di una sua moto. Nel 1922 esordì così il prototipo di “R 22” che nel 1923 entrò poi in serie avviando l’epopea della Casa e mettendo le basi per la nascita di Bmw Motorrad, azienda ufficializzata il primo Gennaio del 1976 a seguito della separazione dalla divisione auto della divisione moto. Quest’ultima divenne quindi autonoma sia operativamente sia finanziariamente potendo però sempre contare sui ritorni tecnologici indotti dagli importanti investimenti che Bmw Auto avanza in sviluppo e ricerca.
Titolo: Bmw “R 18 The Crown” per festeggiare i cento anni di attività
Autore: Redazione