Cadillac “Sollei”, lusso in chiave americana

Il nome del prototipo “Sollei” nasce dall’abbinamento del termine latino “sol”, “sole”, e l’inglese “leisure”, tempo libero, per sintetizzare il profilo di missione di un’auto destinata ad appagare il piacere del possesso più che le gioie della guida. Un veicolo esclusivo e di gran lusso da godere quando ci si può affrancare dal lavoro e dagli stress della vita quotidiana

L’auto decappottabile rappresenta l’immagine più genuina del marchio Cadillac, quello con cui il gruppo General Motors presidia il comparto delle imponenti berline di gran lusso. Mitici a tale proposito i modelli “Eldorato”, prodotti dal 1953 al 2002 e passati alla Storia per la maestosità dei loro frontali che si abbinavano a retrotreni di pari imponenza, resi tali dalla presenza di pinne e rostri oggi impensabili su una qualsiasi vettura. Ciò nonostante è dal 2009 che Cadillac non ha a listino una decappottabile degna dei suoi fasti pregressi, lacuna che però la Casa potrebbe chiudere a breve tornando a presidiare il comparto per lei più rappresentativo con una lussuosa supercar elettrica derivata dal modello “Celestiq”, la supercar voluta da Cadillac per portare nel segmento delle auto elettriche azionate mediante batteria la sua visione del lusso e dell’esclusivo. Solo un’ipotesi intendiamoci, ma molto concreta alla luce del livello di finitura proposto dal concept decappottabile “Sollei” presentato nel Luglio scorso, una quattro posti lunga cinque metri e mezzo e larga due dalla linea quanto mai pulita ed elegante nonostante le dimensioni esagerate del corpo auto. Concepito per una clientela decisamente ricca – l’attuale “Celestiq” costa di base 300 mila dollari e sicuramente Cadillac “Sollei” sarebbe offerta a un prezzo ancora superiore – ma anche caratterizzata da quell’amore per l’opulenza che spesso sconfina nel pacchiano. Non è però questo il caso visto che la carrozzeria dell’auto per quanto imponente è comunque fluida, pulita e lineare risultando elegante e anche raffinata.

A sostenere i pannelli realizzati con fibre di carbonio e le grandi ma leggere portiere in quanto allestite sulla base  i provvede la piattaforma di General Motors “Ultium”, uno spaceframe di alluminio, una gabbia di profili di alluminio accoppiati fra loro mediante nodi rigidi, che galleggia su sospensioni pneumatiche adattive collegate alla piattaforma mediante architetture multilink controllate da ammortizzatori magnetoreologici. Si tratta di gruppi al cui interno lavora un fluido costituito da una miscela di particelle magnetiche sospese in olio che si allineano modificando in tempo quasi reale le caratteristiche reologiche del fluido e quindi la risposta dei gruppi ammortizzanti quando viene applicato un campo magnetico. Ciò permette di modulare in tempo reale le risposte elastiche delle sospensioni in base allo stato funzionale della vettura, alla tipologia del fondo su cui si muove e allo stile di guida impostato dal driver. Le sospensioni dispongono inoltre di barre antirollio attive e sul posteriore prevedono anche un sistema che permette alle ruote di sterzare fino a tre gradi e mezzo per rendere più fluida e stabile la marcia. Da precisare che Cadillac non ha diramato i dati tecnici di “Sollei” preferendo concentrare le attenzioni del pubblico sui contenuti stilistici e funzionali. ù

Quanto descritto fino a questo punto è però largamente ipotizzabile in quanto si tratta di contenuti avanzati dal modello “Clestiq” dal quale, come già accennato deriva gran parte della meccanica di “Sollei”. Logico quindi che quest’ultima riprenda dalla berlina anche il sistema a trazione integrale ottenuto attraverso due motori elettrici, uno per ciascuno asse, che erogano una potenza combinata stimata di 600 cavalli equivalenti e 870 nevtonmetro di coppia, unità alimentate da una batteria da 111 chilowatt di capacità ricaricabile in corrente continua anche da caricatori da 200 chilowatt di potenza. Come tutte le elettriche di ultima generazione il powertrain integra il sistema “One-Pedal Driving” che massimizza la frenata rigenerativa e ferma la vettura senza l’uso dell’impianto frenante tradizionale e gli adas di secondo livello che permettono di delegare alle centraline di bordo il controllo degli avanzamenti della vettura quando si marcia sul dritto in autostrada. Da segnalare la ricchezza degli interni, dominati da uno schermo ad alta risoluzione da ben 55 pollici di diagonale e diviso in due sezioni così da permettere al driver di avere sott’occhio i dati operativi dell’auto e quelli relativi al viaggio senza impedire che il passeggero possa gestire l’infotainment di bordo basato sul sistema operativo di Google. A tale mega monitor si affiancano poi altri quattro schermi due dei quali riservati ai passeggeri ubicati posteriormente per un totale di otto sistemi di visualizzazione. Particolarmente curato infine il sistema di climatizzazione di tipo “Gentherm ClimateSense”, un impianto che gestisce 33 dispositivi fra i quali le bocchette di aerazione, e il sistema audio operante attraverso 38 diffusori e integrante il sistema “Active Road Noise Compensation”.

Titolo: Cadillac “Sollei”, lusso in chiave americana

Autore: Redazione

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