Quando si muove in modalità full electric Landini “Rex4-120 Electra” non lascia quasi percepire la sua presenza. Solo il ronzio dei motori elettrici e il rotolamento degli pneumatici ne tradiscono l’avvicinarsi, per altro basato sulla sola trazione anteriore. Tale funzionalità al momento nessun altro trattore la può esibire risultando però solo uno dei tanti vantaggi indotti dal sistema ibrido in fase di sperimentazione presso Landini.
Landini “Rex4-120 Electra”: funzionamento e caratteristiche
A differenza di quanto normalmente accade, nel caso specifico le ruote non sono in effetti fisicamente vincolate fra loro e con la trasmissione in quanto ognuna di esse è posta in rotazione da un motore elettrico dedicato da 12 chilowatt di potenza, poco più di 16 cavalli equivalenti. La potenza totale installata è quindi di 106 chilowatt, circa 144 cavalli e ognuna delle ruote anteriori può ruotare alla velocità più adatta per far fronte alle attività in atto, arrivando anche a realizzare velocità di rotolamento diverse fra pneumatico destro e pneumatico sinistro. In curva, per esempio, il sistema permette di simulare l’azione di un differenziale, mentre su strada è artefice della possibilità di marciare anche ad alta velocità con la trazione integrale sempre inserita senza che si inneschino usure anomale su gomme e meccanica.
Una volta in campo accade poi che in manovra la ruota esterna possa “tirare” il cantiere di lavoro verso l’interno della svolta lasciando alla ruota interna il compito di frenarlo. Tali azioni, ben coordinate fra loro dal computer di bordo, riducono i raggi di manovra anche del 15 per cento senza dar luogo ai danneggiamenti del fondo che di solito si innescano quanto per manovrare sulla base di raggi di volta il più possibile ridotti si ricorre all’uso dei freni. Ritorni concreti dunque, a conferma che l’elettrificazione molto può contribuire per migliorare le funzionalità delle macchine agricole non rappresentando solo un passaggio obbligato indotto dalle sempre più severe norme di tutela ambientale. In tale direzione guardano peraltro la già accennata possibilità di operare per brevi periodi di tempo con il solo motore elettrico grazie a un pacco batterie da dieci chilowatt/ora di capacità e, soprattutto, la possibilità di bilanciare le erogazioni del motore termico e dei motori elettrici in funzione dell’attività svolta.
Lasciando alla centralina di bordo il compito di modulare le erogazioni dei tre vettori si possono far calare i consumi anche del dieci per cento, senza che il lavoro sia rallentato. Al contrario, proprio l’azione dei motori elettrici gioca a favore dell’efficienza in quanto le loro elevate erogazioni di coppia disponibili ai bassi regimi vanno a promuovere la motricità del cantiere là dove normalmente si dovrebbe aiutare il motore termico giocando di frizione come per esempio accade nelle partenze da fermo in salita o con rimorchi al seguito. La frizione di conseguenza si usura meno e dura più a lungo, discorso che vale anche per i freni in quanto i motori elettrici in discesa fungono da sistemi di rallentamento e di recupero energia.
Landini “Rex4-120 Electra” tra tradizione e innovazione
Va da sé che il tutto migliora anche il comfort di lavoro, a maggior ragione se si ha anche l’accortezza di delegare ai computer di bordo anche la selezione dei rapporti. “Rex4 Electra” è in effetti equipaggiato con la stessa trasmissione idraulica Argo Tractors che muove normalmente i “Rex4”, il gruppo “T-Tronic” da 48+16 velocità, ma le marce sono state robotizzate per automatizzare i cambi in base al rapporto più indicato per l’attività in essere. L’ideale sarebbe disporre di un cvt, ma in attesa che a Fabbrico maturi tale soluzione la trasmissione attuale risponde ottimamente allo scopo. Da segnalare che fra i vantaggi del sistema messo a punto da Argo Tractors c’è anche la sua compatibilità con i trattori attuali, nel senso che non va a stravolgere l’impostazione delle macchine ma si integra in esse.
Il motore elettrico principale
Il motore elettrico principale, quello azionato dal motore termico, e l’inverter sono in effetti collocati sotto cofano e la loro presenza non va a incidere più di tanto sulla fisionomia della macchina e la visibilità dell’operatore. Lo stesso vale per il pacco batterie e per l’avantreno, che non propone ingombri diversi da un tradizionale assale sospeso. Chi salirà a bordo di un “Rex4 Electra” si troverà quindi alle prese con un mezzo funzionalmente proiettato verso in futuro ma caratterizzato da un ambiente famigliare e amico.